Nel parco di Montemarcello un orto botanico senza recinti
Il promontorio di Montemarcello è qualcosa di unico, sotto il profi lo naturalistico e panoramico: quasi una zattera protesa sul mare, un altopiano (350 metri di altitudine) da cui lo sguardo può spaziare a 360°. Da un lato il Golfo dei Poeti, con Portovenere, le isole della Palmaria e del Tino; dalla parte opposta la foce del Magra incorniciata dallo sfondo bianchissimo e severo delle Alpi Apuane. Un gioiello nel gioiello è l’Orto botanico; per arrivarvi si parte in località Gruzza, lungo la strada che collega Montemarcello e la Serra: nei pressi di una fermata dell’autobus, un primo pannello indica la sterrata che sale al Monte Murlo (a quota 365, per un dislivello complessivo di 95 metri). Si attraversa subito una foresta di Pini d’Aleppo, quindi una zona “a macchia” in cui è possibile osservare, in primavera, fioriture quali l’iris nano e il cisto bianco. Si raggiunge un tratto pianeggiante, distinto da alcune case, per riprendere la salita: sulla destra del percorso ecco ancora la macchia, con corbezzoli, eriche, lecci e pini d’Aleppo; sul lato opposto un querceto in cui dominano le roverelle. Si lascia a destra una sterrata e si prosegue verso la cima della collina, attraversando un bosco fi tto con cerri e ancora roverelle. Quasi in vetta il percorso si fa pianeggiante: c’è voluta una mezz’ora di cammino per arrivare all’Orto Botanico, suddiviso in varie sezioni: Gariga; Macchia mediterranea; Pino d’Aleppo; Querceto caducifoglio. Ciascuna sezione è descritta da un pannello. Si apprende così che per “Gariga” si intende quel tipo di vegetazione “a chiazze”, costituita da piccoli cespugli. In quest’area dominano il timo, la ruta, gli elicrisi e il trifoglio bituminoso. La Macchia mediterranea è sempreverde: per macchia bassa si intende una zona di arbusti, la macchia alta è costituita da piccoli alberi. Le specie più diff use in questa zona sono lentisco, mirto, alaterno, fillirea, corbezzolo e leccio. La Pineta di Aleppo è rada: il sottobosco riceve molto sole, favorendo lo sviluppo della macchia mediterranea e della gariga. Nella sezione dedicata al querceto caducifoglio, tipico degli ambienti più freschi, dominano il cerro e la roverella; nel sottobosco si trovano il biancospino, l’emero, il pungitopo, il ligustro, la primula, l’elleboro. In una piccola area sono raccolte le piante della tradizione popolare: fra queste, il fi co binello, conosciuto e apprezzato fi n dall’antichità. La visita all’area dell’Orto Botanico richiede mediamente tre quarti d’ora e può svolgersi in completa autonomia. Chi volesse approfondire, può usufruire del servizio guida messo a disposizione dall’Ente Parco di Montemarcello Magra.
L’Orto Botanico può essere raggiunto in diversi modi: in auto, uscire al casello di Sarzana (A12 Genova-Livorno) e seguire le indicazioni per Romito Magra e Ameglia. Oltre Ameglia si prosegue per Montemarcello, quindi in direzione Lerici fino alla località La Gruzza. In alternativa si può uscire al casello di Santo Stefano Magra” proseguendo verso Lerici, quindi in direzione Montemarcello. In treno si può scendere a Sarzana (linea ferroviaria Genova-Roma) e si può proseguire in autobus, con la linea extraurbana ATC Spezia (Sarzana-Ameglia-Montemarcello).
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Lunghezza: 33 km
Diffi coltà: E/F
Quota: max. 610 m slm
Sterrato: XX
Tempo di percorrenza: XXX
Periodo consigliato: tutto l’anno
Dislivello: max. 780 m
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