Dal “balcone” di Monte Marta panorami mozzafiato
La cima di Marta (2138 m) è la più elevata sulla displuviale tra le valli Roja e Argentina, a sud del monte Saccarello. E’ costituita da un ampio panettone erboso, da cui si stacca una vasta dorsale verso la val Roja, che culmina con il panoramicissimo balcone di Marta. Tutta la zona è a pascolo in quota, con ampie praterie alpine disseminate di radi e bellissimi larici, incantevoli in autunno per i colori tendenti al rossastro. Base per l’escursione è il rifugio Franco Allavena al colle della Melosa (1541 m), di proprietà del Cai di Bordighera, con posti letto e aperto tutto l’anno. Oppure il più alto rifugio Grai (1920 m), della sezione di Ventimiglia, incustodito, le cui chiavi possono essere richieste all’Allavena. Il percorso: dal rifugio della Melosa si sale verso ovest lungo la mulattiera che evita i lunghi tornanti della rotabile militare, e si prende rapidamente quota fino a raggiungere il rifugio Grai, poco sotto l’omonima e panoramica cima, che si può raggiungere facilmente con una deviazione. Dal rifugio si segue la strada sterrata verso nord, attraversando ampie praterie e superando sul suo lato orientale il monte Ceriana, fino a raggiungere un nucleo di casermette diroccate. Di qui si prende la carrareccia che si dirige a ovest e che porta al balcone di Marta. Il balcone è a picco sulla val Roja, il panorama è bellissimo. La zona è disseminata di opere militari in calcestruzzo, una delle quali costituisce l’accesso alle batterie in caverna, interamente scavate nella roccia sottostante e invisibili dall’esterno. Dal balcone ci si dirige alla tondeggiante cima di Marta (2138 m), che si raggiunge per un’ampia dorsale, e dalla quale si scende poi alle caserme abbandonate seguendo un ramo della strada militare. Il ritorno avviene lungo lo stesso percorso. Dal colle della Melosa, per l’anello descritto, occorrono circa 5 ore. La disponibilità di pernottamento data dai due rifugi fa consigliare una visita più approfondita in zona, con due punti di interesse. La visita della batteria sotterranea del balcone di Marta, che necessita assolutamente di una buona torcia elettrica (con batterie di ricambio), comporta un percorso di quasi due ore in lunghe e strette gallerie prive di illuminazione. Chi preferisce stare all’aria aperta può optare per l’ascesa al monte Pietravecchia, a sud del rifugio Grai. La vetta del Pietravecchia è raggiunta da nord da una bellissima mulattiera militare che attraverso un bosco di larici porta in vetta senza alcuna difficoltà. Necessita di poco più di un’ora fra andata e ritorno.
Autostrada A10 Genova-Ventimiglia, uscita Arma di Taggia, quindi imboccare la Valle Argentina seguendo le indicazioni per Badalucco e Triora. Di qui si sale al Colle della Melosa, rifugio Allavena.
Lunghezza: 18 Km
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 597 m
Sterrato: sì
Tempo di percorrenza: 5 ore
Periodo consigliato: autunno
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Strutture nella zona:
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