Vacanza ad Apricale: il paese del sole
Guida vacanza Apricale
Per raggiungere Apricale (il paese del sole, lo dice il toponimo), oltrepassata Isolabona, bisogna abbandonare la direttrice della Val Nervia ed imboccare la diramazione per la vallata del torrente Merdanzo. Qui, d`improvviso, dopo una curva, appare Apricale, appollaiato su un pendio, circondato dagli ulivi. Anticipa il paese un percorso sterrato laterale, che conduce ai ruderi dell`antica chiesa romanica di San Pietro in Ento (XI secolo), situata su breve pianoro. Ritornando sulla strada carrozzabile, nei pressi di una piccola sorgente (ritenuta per lungo tempo miracolosa e terapeutica), si erge la chiesa di Santa Maria in Albis (ora Madonna degli Angeli) del XIII secolo, che subì trasformazioni in epoca barocca. Nel suo interno, una lunga sequenza di affreschi, di epoca diversa, fra i quali spicca una Incoronazione della Vergine del 1400.
Nel borgo antico fortificato (oggi decorato da originali "murales" di artisti contemporanei) ci si addentra attraverso ripide stradine, passaggi coperti, archivolti in pietra, sino a raggiungere la piena ed inaspettata luce della piazza principale, sotto la rocca, dal suggestivo impianto scenografico: giochi di archi in pietra, un antico abbeveratoio fontana, di sapore prerinascimentale, logge e palazzotti con decori, prospetti barocchi e ottocenteschi e, da ultimo, i possenti contrafforti del castello. Sul lato destro della piazza, quasi a creare mistico fondale, l`oratorio di San Bartolomeo, dalla facciata barocca sovrastata da una gentile torretta campanaria, conserva, nel suo interno, un pregevole trittico in legno del 1500, che raffigura il santo.
Di fronte, in posizione sopraelevata, la chiesa parrocchiale della Purificazione di Maria Vergine (dall`impatto troppo modernizzato in conseguenza dei rifacimenti subiti nel secolo scorso) e il campanile, che poggia su una torre del XIII secolo.Di fianco a quest`ultima chiesa, il castello feudale (oggi castello della Lucertola), con il suo giardino pensile, sorvegliato da uno slanciato campanile postmedievale, eretto su una preesistente torre quadrangolare. Oggetto di importanti restauri, il castello è oggi punto di incontro artistico e culturale ed ospita, nelle sue sale affrescate in stile liberty, un interessantissimo museo tematico (pittura, teatro, cimeli da collezione di epoche varie, memorie e leggende locali e, non ultimi, gli "statuti" di Apricale, i più antichi della Liguria).
In uscita dal paese, verso Bajardo, presso il cimitero, la chiesetta romanica di Sant`Antonio (XIII secolo), con la facciata barocca e i suoi affreschi quattrocenteschi. L`approccio con il borgo si completa nelle sue botteghe artigiane e nei suoi atelier (di rilievo le scuole di incisione e di ceramica, quest`ultima per artisti in erba) e, a tavola, in uno dei suoi ristoranti, ormai di nome e nelle sue trattorie tipiche per ritrovarvi una ragione in più di ritorno, magari, in estate, allorché il borgo intero si trasforma in palcoscenico per accogliere performances di teatro, torneo di "Balun" pallone elastico, rassegne musicali, spettacoli d`arte o più semplicemente per un appuntamento di gastronomia per mangiar "naturale".
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